Sinossi
Attraversiamo questo cammino a mani congiunte. Non abbiamo paura. Preghiamo, ringraziamo, imploriamo.
Le nostre mani raccontano, contano, bloccano, tirano, respirano le nostre dita.
Ascoltiamo il vento, possiamo afferrarlo e sentiamo la potenza in un pugno.
Santiago ci spiazza, e’ colmo il mio pensiero.
Mi svuoto, evapora il mio corpo e non ho timore del tempo che passa.
E’ come svegliarsi in mezzo al sole; io sento questo calore, il silenzio, le memorie.
Percorro questo cammino a piedi nudi e corro su distese di paesaggi, afferro la libertà e corro, corro verso te a mani congiunte così che il mio corpo possa osservare il suo baricentro, possa sentire l’estremità dei piedi, delle mani.
I miei passi raccontano quello che oggi sono, che sono stato e che sarò.
E come uno stormo di uccelli può causare un temporale, io, prendo il mio corpo e dono questo strumento di carne al mondo causando tempesta, pace, amore, dolore, dono. Vivo, oggi vivo, domani…rinasco.
Ad ogni uomo che non c’è più, io dedico tutto questo.
Come un vulcano in eruzione, magmatico cerco di plasmare me, di essere vivo, di essere un colore. Non temo. Mi sfogo.
Ora ci si può stendere a terra, si può iniziare una corsa a perdifiato, si può, magari, anche stare in silenzio.
“Ben oltre le idee di giusto e sbagliato c’è un campo. Ti aspetterò laggiù.”