Sinossi
Talora le immagini vive nel passato chiedono ancora spiegazioni al presente, mentre dal pozzo della memoria, cavità cupa ed evanescente, affiorano solo pallide immagini, lievi simulacri.
Ed è allora che il presente chiama in causa il passato come dinnanzi a un tribunale d’appello.
D’altra parte, ci si chiede se sia mai possibile che si presentino alla memoria, nella stessa sequenza e successione in cui sono state vissute, le piccole e grandi cose della vita.
In h(and)s la danzatrice si lascia guidare dalle proprie mani, “finestra della mente”, in un percorso di riscoperta del proprio passato.
I movimenti ora maturi e consapevoli, ora teneri e fanciulleschi rendono la performance senza tempo e astratta.
Quando risuona una filastrocca lo spazio prende forma e riaffiorano i ricordi più felici: le carezze della propria madre, i tentativi di balbettare le prime frasi e di muovere i primi, incerti passi.
Questi trionfi iniziali, di solito presto dimenticati, sono tuttavia la base naturale della fiducia in se stessi.