Sinossi
“Voi artefici del vostro destino,
incuranti del domani.
Voi ignari della grandezza della natura.
Voi uomini, già sconfitti, contro Madre Terra”.
T.S. Eliot
Esistono ancora terre incontaminate, rifugio di anime buone, in cui la bellezza si trasforma in un ponte tra cielo e terra e la spiritualità diventa tangibile.
AFRICA, lontana dalla visione di “waste land” di Eliot, nasce dai quattro elementi da cui prende vita l’autentica materia, luogo in cui l’esistenza intera è ricolma di gioia. Qui arde un fuoco, purificatore e vivificatore, che racchiude in sé il principio dell’esistenza, scorre un fiume nelle viscere della terra e l’aria che si respira è energia vitale.
L’immagine onirica che il coreografo utilizza per ricreare l’ideale di un mondo perfetto è in contrapposizione con la “terra desolata o devastata” descritta nel poemetto di Eliot che tanto richiama l’attuale condizione del nostro pianeta soffocato dalle emissioni di carbonio e di gas serra, sopraffatto dal consumo di risorse non rinnovabili e dalle temperature in continuo aumento.
La speranza della pioggia, di una ritrovata spiritualità e di connessione con la natura rappresentano gli “orizzonti di rinascita” di un futuro migliore in cui l’uomo riconosce il proprio ruolo di custode della natura e si impegna attivamente per ripristinare l’armonia tra loro.
Infine “Shanti”, la pace ineffabile, un altro riferimento al testo di Eliot. Che la benedizione, sussurrata dai danzatori, sia in una lingua così distante dalla tradizione occidentale indica che la soluzione è ricercata, ma non raggiunta.
AFRICA rappresenta un ultimo tentativo di rifioritura per il nostro agonizzante pianeta e ci ricorda che la vita dell’universo è un ciclo perpetuo da rispettare.