Sinossi
L’uomo viene alla natura e vi ritorna. Dalla sua venuta al mondo si trova parte costituente del suo mondo-ambiente, vi trova sostentamento, rifugio, sacralità. E nel loro incontro primordiale che l’intreccio uomo/natura appare quasi inscindibile.
La natura che plasma il corpo, ne disegna le forme, crea il suo ritmo. Questa è un continuo movimento, il vento che sposta le foglie degli alberi, l’acqua che scorre sul letto di un fiume, un fiore che sboccia, le nuvole che assumono strane forme nel cielo… tutta la nostra esistenza è permeata dai suoi impeti.
Un ritmo che inizialmente è isolato ma che poi ne trova un altro, che sceglie, conosce. Uno alimenta l’altro e dà vita ad una nuova danza. I corpi insieme diventano un battito che seduce, ammalia e poi si scontra e si (ri)incontra nel turbinio delle emozioni più crude.
È compiuto.
In questo nuovo equilibrio i due corpi danno vita ad un rapporto forte e appagante. Si scoprono una natura nuova. Quasi stavolta a volerla dominare, a voler sfruttare le sue fonti, a trasformare i suoi paesaggi.
La natura sceglie allora di farsi ascoltare irrompendo con la sua forza… All’uomo non resta che uno sguardo impotente ma allo stesso tempo cosciente del male che ha causato ad essa, che divora anche sé.